• ZERO SPRECHI

    Consigli Zero Waste: la coppetta mestruale

    Il primo cambiamento “zero sprechi” che ho adottato, più di quattro anni fa, quando ancora non avevo nemmeno mai sentito parlare di “zero waste”, è stato acquistare una coppetta mestruale. All’inizio ero molto perplessa e preoccupata, temendo che fosse troppo difficile da usare, ma le esperienze positive delle amiche mi hanno convinta a provarla. Ancora oggi ringrazio Sara per avermi fatto scoprire questa semplice invenzione che ha cambiato la mia vita in meglio! A differenza di ciò che molti pensano, la coppetta mestruale non è una novità: il primo brevetto risale addirittura al 1932! Bisogna però aspettare gli anni ’80 per vederne una prima diffusione nel mondo, grazie alla presa…

  • FATTO A MANO,  IDEE REGALO ZERO SPRECHI,  ZERO SPRECHI

    Consigli Zero Waste: lo shampoo solido Lamazuna

    Da quando mi sono resa conto che nel corso degli anni avevo riempito il mio bagno di plastica, con tantissimi prodotti, perlopiù inutili, ho cambiato mentalità e ho voluto iniziare a semplificare, avendo meno, scegliendo meglio. Ed è proprio dal bagno che ho voluto iniziare, per rendere più essenziale la mia routine quotidiana e perché tutti quei prodotti avevano un impatto notevole sulla quantità di rifiuti che producevo. Tante volte mi sono soffermata a guardare le fotografie di mia nonna da giovane: era così bella, eppure non usava trucchi, non aveva mille creme e impacchi che promettevano magiche trasformazioni (che non avvengono mai). Volevo essere come lei. Quindi sono andata…

  • LIVE SIMPLY,  SU DI ME

    Trovare l’indispensabile, per vivere bene anche con poco

    Mio marito è un robot dal cuore di bit. È uno sviluppatore di realtà virtuale e il computer è un’estensione del suo corpo. Insomma, insieme siamo una coppia di opposti: l’hippie e il robot, il bianco e il nero. Una sera di poco più di due anni fa, ricevette una videochiamata Skype dall’estero, alla quale rispose in pigiama e sdraiato sul letto, mezzo addormentato, per rendersi poi conto che si trattava di un’offerta di lavoro. Un mese dopo eravamo due migranti carichi di valigie e speranze, minuscoli e persi in una città per noi enorme e sconosciuta: Londra. Abbiamo vissuto per due anni in uno studio flat di 20 metri…

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