Da bambina ho passato tantissimo tempo nell’orto dei miei nonni e spesso li vedevo raccogliere bucce di frutta e verdura, gusci d’uovo e fondi di caffè che sminuzzavano e univano alla terra dell’orto. La nonna mi diceva che servivano per nutrire le piantine ed ottenere ortaggi più buoni. Per cui ogni volta che buttavo nella spazzatura un resto organico mi sembrava di gettare via una preziosa risorsa ricca di potenziale.
Che spreco! Ed è proprio così, mia nonna mi aveva insegnato la cosa giusta ed ora finalmente posso concretizzarla con la mia compostiera!
Nel luogo in cui sto vivendo attualmente purtroppo ancora non si effettua la raccolta differenziata per l’umido, che quindi finirà in discarica o bruciato. Il comune ha però ideato un’ottima iniziativa per ovviare a questa mancanza: a chi ne fa richiesta, viene data gratuitamente una compostiera da giardino! L’idea è così bella e semplice che la consiglio a tutti i comuni sprovvisti di raccolta dell’umido perché permette di risparmiare sullo smaltimento dei rifiuti e rende i cittadini più consapevoli riguardo ai loro sprechi alimentari.
È consuetudine pensare che uno scarto vegetale non sia un rifiuto: visto che è un prodotto della natura in qualche modo tornerà alla terra. Purtroppo non sempre è così. All’interno di una discarica, gli scarti organici, mescolati ad altri rifiuti non biodegradabili, non sono in grado di trasformarsi in compost. Il risultato è che sprigioneranno metano, che verrà disperso nell’atmosfera, contribuendo all’effetto serra.
Secondo gli studi dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, circa il 30% del volume dei rifiuti conferito in discarica è rappresentato dall’umido. L’utilizzo del compost, oltre a ridurre questo volume, consentirebbe anche di risolvere il grave problema del degrado dei suoli agricoli, causato dall’impoverimento di sostanze organiche. Non solo: avendo a disposizione un fertilizzante naturale, creato a partire da materiali sicuri, diminuirebbe drasticamente l’inquinamento causato dall’uso di fertilizzanti chimici.
Il compostaggio domestico è quindi un efficace strumento, il suo procedimento di decomposizione è del tutto naturale ed è più facile da attuare che da spiegare.
La compostiera è un semplice contenitore che tutti possono usare, nel quale vengono create e mantenute le condizioni ottimali perché la decomposizione si possa svolgere rapidamente, al riparo da agenti atmosferici e climatici avversi. Al suo interno si viene a creare un ambiente ricco di nutrimento, caldo e umido, in cui piccoli insetti, lombrichi, batteri e microrganismi lavorano per decomporre il contenuto e trasformarlo in un concime naturale, nel giro di qualche mese.
Per prima cosa la compostiera va posizionata in un posto comodo per il conferimento dei rifiuti, su un terreno compatto e parzialmente soleggiato. Quando la si riempie per la prima volta, è meglio creare un letto con del compost maturo oppure con piccoli rami, paglia, trucioli e foglie secche.
Cosa si può immettere nella compostiera? Scarti di frutta e verdura, avanzi vegetali (meglio se crudi), fondi di caffè, filtri di tè, bucce di agrumi, gusci d’uovo triturati, fiori recisi e piante appassite, foglie verdi e secche, sfalci d’erba, rami, trucioli, scarti del giardino o dell’orto, cartone se non trattato (perfetto per ridurre l’umidità), il tutto possibilmente sminuzzato.
È necessario fare attenzione al giusto rapporto carbonio/azoto dei materiali e all’umidità, infatti un eccesso di quest’ultima impedisce l’aerazione del cumulo. I rifiuti ricchi di carbonio sono: foglie, ramaglie, segatura… e rappresentano una fonte di energia per la vita dei microrganismi. L’azoto invece è indispensabile per la loro crescita e moltiplicazione e si trova negli scarti alimentari della cucina.
Per mantenere un giusto equilibrio basterà immettere in uguali proporzioni scarti umidi e secchi e rimescolare periodicamente i rifiuti all’interno.
L’acqua è indispensabile per l’attività dei microrganismi: se il cumulo è troppo secco, risulterà un rallentamento della decomposizione. In questo caso basterà innaffiarlo.
Invece quando il cumulo risulta essere troppo bagnato è consigliabile tenere il coperchio parzialmente aperto per favorire l’evaporazione dell’umidità e aggiungere materiale secco. Il classico sintomo che fa capire che qualcosa non funziona è sentire cattivo odore: in condizioni normali infatti il cumulo deve emettere un odore di sottobosco.
Il compost è un materiale che ospita vita al suo interno, per cui ha bisogno d’aria. Per facilitare l’aerazione è necessario che ci siano molti fori su tutta la superficie del contenitore. Il mio è forato solo alla base e attorno all’apertura, ma è fornito di un cono interno con feritoie che lasciano passare l’ossigeno.
Notare un aumento della temperatura all’interno della compostiera è normale: nella prima fase potrà oscillare fra i 45° e i 55°, per poi diminuire progressivamente fino a temperatura ambiente.
Ovviamente non tutti gli scarti si decompongono alla stessa velocità. I gusci di noce o di uovo e le parti legnose, per esempio, hanno bisogno di più tempo. Basterà sminuzzarli e tenerli nel contenitore più a lungo.
La natura ha i suoi tempi e prima che si creino i bio-riduttori bisogna immettere una certa quantità di scarti. Esistono però in commercio dei bio-acceleratori che innescano e velocizzano il processo di decomposizione, oppure si può ottenere un risultato simile aggiungendo dei lombrichi e del compost maturo, già ricco di microrganismi.
È facile distinguere il compost maturo da quello non ancora pronto: quello maturo ha l’aspetto di un terriccio scuro, morbido, spugnoso, con il classico odore di sottobosco. Sarà un fertilizzante pregiato, ricco di sostanze nutritive, completamente naturale e sicuro perché prodotto solo con i rifiuti scelti da noi stessi!
Non è indispensabile avere un giardino per poter usare una compostiera: ne esistono di più piccole, adatte ad un balcone, o di tecnologiche, che possono diventare dei mobiletti da cucina. Le persone più creative potranno realizzarla con le proprie mani, con pochissimi strumenti e per una spesa esigua.
Quindi cosa aspetti? Crea anche tu il compost per nutrire le tue piante!